Vorrei essere breve, forse non lo sarò. Vedo e respiro del sale dalla mia finestra, cielo grigio e rami immobili su tronchi di spenti alberi in attesa di vento. Un pallone per strada, un bambino che lo rincorre e gioca, ma sembra triste ed è solo, nessuno si accorgerebbe di lui nemmeno se si facesse male.
Una luce accesa nella casa di fronte, riesco persino a sentire della musica provenire dall’unica stanza che da qui riesco a vedere. Forse qualcuno piange, magari qualcun altro ride poco dietro di lui. Forse qualcuno piange e poi ride e magari un matto qualsiasi scrive dei pensieri senza testa su un quaderno.
Non voglio un tenero abbraccio, né caldi sorrisi da freddi amici. Qui a casa da solo, dopo aver strappato decine di foto, di pagine di diari e di ricordi che mi legano a te, preferisco scorgermi dalla mia finestra aperta, per sentire ancora il sale & il sole che mi avvolgono e che forse si prendono gioco di me. Mi sento vuoto se non mi fermo un attimo, ma non amo scandire le ore che passano. Nessun coltello può tagliarmi se non ho più sangue.
Suona tutto molto stupido, ma è così che mi sento ora…visto? Non sono stato breve…
[26/10/2002]